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il v-day

una giornata storica

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Il 27 dicembre 2020 rimarrà nella storia.

Dopo il via libera dell’AIFA, sono arrivate, all’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani a Roma, le 9.750 dosi che daranno avvio al piano vaccinazione anti-covid. Poteva esserci miglior regalo? Quasi quasi riusciamo a vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel.

I primi ad essere vaccinati saranno coloro che, per tutta la durata della pandemia, sono stati il simbolo della lotta contro il covid, combattendo in prima linea: saranno una giovanissima infermiera, due medici ed una ricercatrice. Si tratta di un gruppo limitato che avrà modo, per tutto il mese di gennaio, di ampliarsi a tutta la popolazione, a partire dai soggetti più deboli e a rischio per poi raggiungere tutte le fasce d’età.

Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) contiene una molecola di mRNA che dà al corpo umano le “istruzioni” per generare la proteina Spike. La proteina Spike si trova normalmente sulla superficie del virus e serve da gancio, si attacca infatti ai recettori presenti nelle cellule delle vie respiratorie (ACE2). Quando la proteina Spike viene creata e rilasciata, il nostro corpo, riconoscendola, inizia a creare gli anticorpi adatti a distruggerla. Gli anticorpi creati, quindi, non attaccano direttamente il virus, ma solo la proteina che gli permette di agganciarsi e avere effetti sul nostro corpo.  Saranno necessarie due somministrazioni a distanza di 21 giorni e la protezione, si stima, durerà 9-12 mesi. In caso di effetti collaterali sarà possibile rivolgersi all’ASL o al proprio medico di famiglia.

Il tempo di sperimentazione è stato breve, ha infatti avuto inizio durante la primavera, ma in compenso il vaccino è stato testato su un numero imponente di soggetti: superiamo le oltre quaranta mila persone provenienti da diversi paesi.

Abbiamo vissuto mesi che hanno segnato la vita della nostra comunità, lasciando ricordi indelebili di questa “guerra invisibile”, come possiamo dimenticare i camion di Bergamo, gli ospedali pieni, i medici distrutti, coloro che hanno perso il lavoro?  L’arrivo del vaccino apre una prospettiva di speranza, nella quale il sogno di tornare alla nostra normale quotidianità si fa sempre più vicino.

Allo stesso tempo però, il vaccino muove i timori e le paure insite nell’animo di ognuno di noi, arrivando anche a negare l’esistenza della malattia e quindi l’inutilità di tutti quegli strumenti che ci possono tutelare, in primis la scienza. Come con tutti i vaccini però non viene garantita l’assoluta immunità alla malattia, resteranno perciò sempre valide le regole che in questi mesi abbiamo imparato: l’uso della mascherina, l’igiene delle mani e degli ambienti. Quindi la soglia di attenzione dovrà rimanere ancora molto alta, per far sì che le precauzioni e le terapie messe in atto siano efficaci, restituendoci una nuova forma di libertà.

Il tema è serio e delicato, tocca le coscienze di ognuno, i valori e la vita di tutti noi e perciò richiede serietà nell’approcciarsi alla materia, affidandosi a specialisti e non ai commenti sui social che non fanno altro che diffondere bufale creando panico generale.

https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte-su-vaccino-covid-19-comirnaty

27 Dicembre 2020 
di Federica Godi
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