primo Maggio, il quarto stato e disegni di legge
Riflessioni sul nostro tempo

Sono ormai molti anni che sul palco del tradizionale Concerto del Primo Maggio impazzano le grida, le melodie, le voci di cantanti, musicisti e rivoluzionari. Con la loro partecipazione all’evento trasmettono ai cittadini vibrazioni che rimangono nella mente e nei corpi che compongono questo paese, sotto un unico cielo. Il palco del Primo Maggio duemilaventuno è stato qualcosa di simile, un grido amplificato dai social network, traboccanti di repost, commenti e stories. Questo anche grazie a Fedez, il personaggio pubblico più noto sulla piazza da dieci anni a questa parte, che ha scelto il palco del concerto per esprimersi anche su quanto avvenuto nell'ultimo periodo in Parlamento a proposito del ddl Zan, il disegno di legge che tutela e regolamenta i diritti di tutti, senza discriminazioni. Non mancano divisioni sul tema: è stato un inopportuno gesto politico o un intervento giusto e necessario?
Foto di Pietro Generali
Al di là di tutto questo, la storia ci insegna che la Festa del Primo Maggio nasce nel secondo Ottocento per ricordare il tragico episodio della rivolta di Haymarket (1886), una pagina tragica delle lotte operaie contro il capitalismo galoppante. Erano gli anni in cui l’impegno di lavoratori e lavoratrici, al grido di: "otto ore di lavoro, otto ore di svago, otto ore di sonno", era l'impegno di chi cercava di contrastare quel sistema che Marx, ne “Il Capitale”, aveva già compreso e descritto.
Cosa ne è stato invece di questo Primo maggio? Rivendicazione dei nuovi oppressi? Sono stati ricordati gli oltre mille morti sul posto di lavoro all'anno? È stato ricordato chi con la pandemia ha perso il lavoro? Non possiamo dimenticare le priorità che questo paese deve seriamente affrontare nel tempo più breve possibile.
Credo che la classe sociale sia più avanzata della classe politica, tuttavia se la classe sociale abbandonasse la politica non farebbe altro che creare sfiducia, silenzio, e muri.
Quando non ti interessi alla politica, la politica, prima o poi, ti mangerà vivo.
Dove sono finite le associazioni, i partiti, le occasioni di ritrovo?
In quattro minuti puoi fare tremare l'opinione pubblica, ma quattro minuti sono troppo pochi per fare una rivoluzione.