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il tavolo regionale delle web-radio

aggiungi un posto a tavola che c'è una radio in più

La webradio è un mezzo di comunicazione di massa che da anni permette, soprattutto ai giovani, di essere protagonisti, di esprimere le proprie idee, di relazionarsi con i coetanei e con il luogo che abitano. Le webradio sono un acceleratore di relazioni e una palestra politica: ci si può incontrare dietro un microfono confrontandosi e formandosi, scambiandosi opinioni, creando podcast e video. La forza di una webradio sta nell’aggregazione che riesce a determinare, in quanto, attraverso i suoi progetti, utilizza l'educazione come massimo strumento di emancipazione e di consapevolezza. 

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Infatti, ogni web-radio ha le sue peculiarità, i suoi obiettivi e i suoi valori. Ognuna mette al centro le relazioni tra partecipanti, creando un nucleo quasi familiare che si alimenta proprio sulla base della relazione. Quasi nessuna web-radio nasce dalla pura passione per la radiofonia, ma credo che sia anche questo il bello del farne parte. Si sviluppano passioni e interessi conoscendo lo strumento stesso della radio e la bellezza del mondo che lo circonda.

Da ormai diversi anni nascono web-radio di giovani sul territorio: alcune nascono nelle scuole e nelle università, altre negli spazi di aggregazione, in contesti oggetto di rigenerazione urbana; ci sono le web-radio delle grandi città, dei piccoli comuni, delle aree montane. Con il tempo, si è reso necessario uno strumento di connessione che eliminasse le distanze, da non sottovalutare, considerando la dimensione territoriale della Regione. La rete del tavolo delle web-radio è stata una scelta naturale.

Il tavolo cui attualmente partecipano circa 24 web-radio è un luogo in cui ci si confronta, si lanciano proposte e si costruiscono progetti che vedono la partecipazione attiva di tutte le web-radio della Regione. Tuttavia, questo progetto si trova ancora in fase di costruzione. A mio parere, credo che l'idea del tavolo sia un ottimo strumento per la condivisione delle conoscenze e per l'organizzazione di progetti comuni. Come già anticipato, molti speaker non sono stati formati per farlo, soprattutto se consideriamo le web-radio formate da ragazzi molto giovani, che spesso hanno come uniche conoscenze quelle imparate sul campo. Per questo, avere la possibilità di confrontarsi risulta produttiva e stimolante: imparare da altri ragazzi con cui si condivide la stessa passione può rivelarsi più motivante di tante lezioni frontali. Per quel che concerne i progetti comuni, invece, sicuramente sarà più facile ideare e creare grandi progetti anche solo mettendo assieme tutte le forze economiche e creative di ogni ente.

Malgrado le bellissime basi, ad oggi il progetto fa fatica a ingranare. Coinvolgere tante persone facendole viaggiare su una strada comune è complesso. I ragazzi si trovano spaesati, anche perché per la maggior parte di loro questa è la prima esperienza di cooperazione. In più, non è stata ben definita la linea da seguire, e questo porta spesso a una reticenza nella partenza nell'organizzazione di qualcosa di concreto.

Anche noi di Radio CAP facciamo parte di questa nuova rete. Siamo entrati nel gruppo a ottobre, dopo esser stati invitati al Sonora Radio Fest a Bagnacavallo, dopo aver partecipato all'ultimo evento Youz al Dumbo di Bologna e, infine, alla formazione radiofonica proposta da UniRadio Cesena. Siamo tornati a casa entusiasti e con voglia di metterci all'opera nonostante le difficoltà di partenza che, ad oggi, non ci spaventano. Noi crediamo nel nostro progetto e crediamo che esso possa dare il suo contributo all'intero gruppo. Nonostante ciò, però, speriamo che il progetto web-radio possa essere riconosciuto ufficialmente a livello regionale. La web-radio può davvero diventare un centro fondamentale per i giovani. Noi, sicuramente, siamo pronti ad accogliere ogni stimolo o proposta che ci verranno offerti. Un consiglio finale però lo abbiamo: partendo dalle nostre storie, abbiamo capito che la forza delle varie web-radio sta nella relazione tra i partecipanti. Se riuscissimo a creare momenti di incontro potremmo sicuramente formare un team più affiatato di ragazzi che, assieme e con un obiettivo comune, operano per la realizzazione di grandi progetti.

15 gennaio 2022 
di Chiara Zanni
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