il primo caffè della giornata
Recensione
BUONGIORNO READERS!! Oggi parliamo di "Il primo caffè della giornata" di T. Kawaguchi. Questo non è altro che il terzo libro di una collana che inizia con "Finché il caffè è caldo"
Non mi dilungherò sul suo modo di scrivere sapete che lo stimo moltissimo, ma in questo libro le cose cambiano...
dalla caffetteria di Tokyo, la cui gestione è affidata alle sapienti mani di Nagare, ci spostiamo ad Hakodate.
Qui la caffetteria sarebbe gestita dalla mamma di Nagare, Yukari Tokita che manda una lettera al figlio chiedendogli di badare per un po' al suo locale.

Nervoso e scocciato porta con se la sua collega Kazu e Sachi, la figlia di Kazu, che è l'unica che può effettuare i viaggi nel tempo. Il motivo per cui solo questa bambina di 7 anni può farvi viaggiare nel tempo dovrete scoprirlo voi...
Kawaguchi in questo libro cambia obiettivo: vuole raccontarci la differenza tra: Viaggiatori che scelgono di viaggiare nel tempo, quindi nonostante le bizzarre regole, decidono di intraprendere questa folle avvenuta e Viaggiatori che partono col desiderio di viaggiare, ma hanno il cuore troppo dubbioso per farlo e quindi cambiano idea nel momento esatto in cui sentono le regole. Questo vuol dire che nessun viaggio nel tempo potrà aiutarli, qualunque cosa questi stiano cercando, perché lo scopo di affrontare questo percorso è la consapevolezza di poter cambiare se stessi, indipendentemente dal passato, vissuto, o dal futuro che li attende.
Bene lettori ora vi presento i protagonisti di queste nuove 4 storie:
Yayoi
Todoriki
Reiko
Reiji
Anche qui, per affrontare i viaggi nel tempo, bisogna rispettare le stesse 5 regole un po’ strane:
Le uniche persone che si possono incontrare nel passato sono quelle entrate nel caffè.
Qualunque cosa si faccia quando si è nel passato, non si può cambiare il presente.
Per tornare nel passato, bisogna sedersi solo e unicamente su "quella" sedia.
Quando si torna nel passato bisogna restare su "quella" sedia e non ci si può muovere di lì.
C’è un limite di tempo: finché il caffè è caldo.
25 Giugno 2022
di Fiorella Finelli
Recensione: Rosso, bianco e sangue blu
Recensione
Oggi parliamo di un libro che racconta una storia speciale per la società in cui viviamo: "Rosso, bianco e sangue blu" di Casey McQuiston.
Casey ha uno stile di scrittura semplice e veloce. Spiega i concetti in maniera chiara. I dialoghi sono la parte forte di questo libro, ogni volta che lei creava un confronto tra i personaggi mi sembrava di poterli sentire e vedere.
La storia racchiusa in queste pagine è quella di un'America molto diversa da quella che conosciamo: il paese è governato da una donna con i contro cazzi, non c'è altro modo per definirla.

DIO DI ILLUSIONI DI DONNA TART
Recensione
Donna Tart è una scrittrice particolare, oserei dire diversa da tanti scrittori e scrittrici.
Lei ha deciso che vuole scrivere dei libri lunghi e che abbiano qualcosa da dire o che permettano al lettore di potersi godere una buona lettura con una grande immedesimazione. Infatti ha deciso di scrivere un libro ogni 10 anni.
Per ora ho letto solo questo libro, ma vi posso assicurare che ogni parola che lei ha scritto merita il prezzo della copertina

Da quando è costretto a frequentare il principe (dichiaratamente gay, ma lo deve tenere segreto al mondo per via della Corona) in seguito alla loro caduta disastrosa su una torna alta 8 piani al matrimonio del fratello maggiore del principe Henry, ha le idee molto confuse.
Casey descrive molto bene il panico che si crea nel cuore e nella mente di Alex, la presa di coscienza di chi è e che cosa vuole. Il libro che lei ha scritto ci mostra come tutto sia possibile e che niente, neanche la politica, abbia il diritto di spezzare il vero amore. Niente e nessuno può dirci chi e come dobbiamo amare e questa storia lo insegna. So benissimo che è un libro inventato e che nulla di tutto ciò è ancora lontano anni luce dall'accadere (soprattutto che gli USA eleggano una donna presidente), ma io, un giorno, spero di poterlo vedere con i miei occhi per poterlo raccontare con orgoglio.
Per molte persone accettare che esistano persone gay, bi, trans è molto difficile e proprio per questo motivo, il libro di Casey McQuiston è importante, perché usa due figure di rilievo per far capire che l'amore non ha confini e che va accettato senza giudicarlo.
7 Giugno 2022
di Fiorella Finelli
Ci racconta la storia di un ragazzo californiano, emarginato, solo e depresso, Richard. Ha poche ambizioni nella vita e una famiglia che fa venire la pelle d’oca per come lo ignora.
Finalmente trova una ragione per cui valga la pena alzarsi la mattina il corso di greco alla Hampden College e Julian Marrow il professore di questo corso super esclusivo. Il corso può essere formato solo da 5 studenti, ma per lui viene fatta un’eccezione.
La cosa che più lo attrare sono i 5 ragazzi che frequentano il corso: Henry, Edmund detto Bunny, Francis, Camilla e Charles che sono gemelli. Questi ragazzi sono psicologicamente disturbati, almeno tanto lui.
La calma e la pace che viene inserita in questo gruppo fa accapponare la pelle, tanto da chiedersi se questi 6 ragazze siano persone oppure robot.
Ve lo dico io sono esseri umani in carne ed ossa con molti comportamenti contradditori e tanti sentimenti che fanno a pugni tra di loro, ma la rabbia sarà quello che li farà esplodere. Troveranno appagante lo sfogo fino allo stremo…fino a far finire tutto…
Lasciatevi trasportare in questa discesa verso la follia più totale.
Partite per questo viaggio senza pregiudizi e senza remore, siate aperti a qualsiasi conclusione giungerà la vostra mente.
Di questo libro si può dire tutto o niente, ma non che sia meravigliosamente contorto e allo stesso tempo semplice e appassionante.
17 maggio 2022
di Fiorella Finelli
Colazione da Tiffany
Recensione del romanzo di Truman capote
Siamo nel 1958 in America e la nostra protagonista è Holly Golightly. Noi, oggi, definiremmo questo personaggio come una “moralista so tutto io” cioè una persona che è sempre pronta a farti la predica, ma ci sbaglieremmo di grosso.
Holly non è per nulla così, lei si lascia trasportare dalle emozioni e dai suoi sentimenti, essendo una ragazzina di 19 anni è normale che sia ancora con la testa tra le nuvole, ma allo stesso tempo è in gambe e molto sveglia.

Si circonda di uomini ricchi, vecchi e anche un po’ strani, ma che nel momento del bisogno sono al suo fianco pronti per aiutarla.
Un giorno nel palazzo in cui vive Holly, si trasferisce uno scrittore squattrinato, ma lei non ci fa molto caso. Lui, invece la nota si dal primo istante in cui vive lì. Diventano buoni amici e le loro vite non saranno più le stesse…
Truman Capote scrive in modo lineare, la punteggiatura è il suo punto forte, perché attraverso di essa ci permette di capire come e cosa sta avvenendo in una determinata scena che lui sta descrivendo. La storia che ci racconta è narrata dal punto di vista dello scrittore squattrinato ed interessante come lui riesca a cogliere le sensazioni di Holly, sembra quasi che lo stesso Truman sia lì con loro in ogni momento, con quaderno in mano che prende appunti.
L’unica nota negativa di questo libro è che le scene dinamiche, quindi i dialoghi o i pensieri dei personaggi, non rappresentano a pieno quello che secondo me dovrebbe essere. Mi spiego meglio: quando si guarda il film, tratto dal libro ovviamente, nelle scene di discussione si sente il cuore che batte sei partecipe della scena, mentre in questo caso non ho sentito niente. Il mio cuore non ha fatto nessun salto e nei momenti della storia in cui dovresti sentirti partecipe del momento, come lettrice mi sono sentita lasciata fuori.
Credo che ciò dipenda dall’influenza del film sulla lettura oppure semplicemente non ho apprezzato/non ho capito a pieno la scrittura di Truman, ma una cosa l’ho capita questo libro mi ha fatto venire voglia di leggere altri suoi racconti, solo per il gusto della semplice curiosità: voglio conoscere questo artista.
3 maggio 2022
di Fiorella Finelli
La memoria di Babel
Recensione del romanzo di Christelle Dabos
La saga dell’ATTRAVERSASPECCHI di Christelle Dabos è composta da quattro volumi:
1. Fidanzati dell’inverno
2. Gli scomparsi di Chiardiluna
3. La memoria di Babel
4. Echi in tempesta
Affrontiamo il terzo volume della saga: “La memoria di Babel”
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In questo terzo libro Ofelia si trova prigioniera nella sua stessa Arca, Anima.
Le Decane, colo che servono lo spirito di famiglia su Anima, Artemide, la
controllano costantemente in seguito alla scomparsa di Thorn e a ciò che
sono venuti a sapere su Dio.
Le Decane pensano che Ofelia possa ricevere un messaggio da Thorn da un
momento all’altro e aspettano solo questo momento per seguirla e catturarli
entrambi.
Volete sapere la cosa più ironica di tutte? Sono state proprio le Decane a
spingere Ofelia a sposarsi perché speravano di poterla controllare meglio.
Ofelia ha passato gli ultimi due anni a pensare a dove fosse finito Thorn
senza fare nulla per cercarlo, fino a quando lo zio non le regala una cartolina
che raffigura una statua dalla testa mozzata poco dopo Ofelia sente della sua
testa la voce di un vecchio amico conosciuto al Polo, Archibald.
Archibald è venuto a salvarla.
Da qui parte il suo viaggio sull’Arca di Babel governata da ben due spiriti di
famiglia Helena e Polluce. Qui a Babel i figli di Polluce sono la classe nobile,
mentre i figli di Helena sono coloro che arrivano sull’Arca e desiderano
apprendere o migliorare i propri poteri familiari.
Ad Ofelia non importa nulla di tutto ciò vuole solo trovare Thorn e chiarire
mille dei suoi dubbi, decide così di intraprende sotto falsa identità, la carriera
per diventare una Precorritrice cioè colei che sa tutto.
Babel nasconde più segreti di quanti ne possiede e per rispondere alle sue
domande Ofelia scoprirà di essere legata a Dio e all’Altro e solo scavando
dentro la sua memoria potrà capire cosa sta succedendo.
C’è un nuovo nome della mente di Ofelia: Eulalia.
Detto ciò, ecco le mie considerazioni:
OFELIA:
Resta sempre goffa e insicura, solo pensieri e quando agisce è un disastro
continuo. Per non parlare dei sentimenti sono qualcosa di completamente
avulso da lei. Sembra che esprimerli le costerebbe la vita, ma devo
ammettere che alla fine del libro riesce ad esprimerli. Meglio tardi che mai.
STORIA:
Faccio ancora molta fatica a comprendere chi sia il nemico anche perché
nessuno ancora ci spiega la differenza tra Dio e l’Altro è come se neanche la
scrittrice stessa avesse le idee chiare su quello che vuole dire.
In più in tutti i libri fantasy che ho letto se scompare un personaggio la storia
prosegue in parallelo per far capire al lettore che cosa stia succedendo
dall’altra parte; invece, Christelle decide di trattare in parallelo la vita della
madre di Thorn, ma detto molto sinceramente a me interessava altro.
Comunque credo solo che questa sia stata una scelta per cercare di
distinguersi dagli altri fantasy, che sicuramente come ragionamento non è
sbagliato, ma io non lo condivido.
12 marzo 2021
di Fiorella Finelli
seni e uova
recensione del romanzo di mieko kawakami
Mieko è una scrittrice giapponese la cui scrittura è nata per raccontare il disagio femminile in una società patriarcale.
Tende a descrivere in maniera molto accurata i sentimenti delle sue protagoniste, anzi, a volte, permette al lettore di perdersi in questi pensieri e nei loro ragionamenti.
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Foto di Fiorella Finelli
In Seni e uova, Mieko racconta la storia di tre donne:
Tre donne con bisogni diversi…
Tre donne con desideri diversi…
Tre donne che vivono in stadi della loro vita molto particolari…
Tre donne con storie intricate, fatte di sacrifici, di povertà e di tanta sofferenza…
Tre donne… legate solo da un legame di sangue.
Tre donne tanto diverse da me… no, uguali a me e che sanno raccontare alla perfezione ogni mio dubbio e angoscia.
Tre donne… Makiko, Natsu e Midoriko.
Tre donne, tre lati diversi di una vita che lottano insieme per sopravvivere in una società patriarcale e piena di pregiudizi su ogni loro singola azione. In questo libro è racchiusa tanta solidarietà femminile come non ne avevo mai vista prima.
Niente da aggiungere, è perfetto.
7 dicembre 2021
di Fiorella Finelli
il museo delle promesse infrante
di Elisabeth buchan
La scrittura di questo libro non lascia spazio a interpretazioni diverse da quelle che amano le parole che si trovano sulla carta: è fredda e precisa. Credo sia questa la parte interessante. Essendo semplice e priva di fronzoli inutili permette di vedere con chiarezza gli eventi complicati della storia d’amore tra la nostra protagonista, Laure, e il suo amato Tomas; il tutto ambientato nella Praga del 1986 sotto il dominio della Russia comunista con quel Muro che attirava verso la libertà.
La storia subisce degli sbalzi temporali e passa da ricordi lontani alla Parigi di oggi, quella in cui Laure ha deciso di aprire un museo: Il Museo delle Promesse Infrante.

Foto di Fiorella Finelli
Anche voi, quando guardate qualcosa, sentite una fitta al cuore? Ecco, se siete legati a qualcosa, non buttatela via e lasciate che viva tra le rumorose strade di Parigi, magari all’interno del Museo delle Promesse Infrante. Lasciate che sia il museo a prendersi cura del vostro doloroso ricordo. Nel frattempo, scoprite i ricordi dolorosi di Laure attraverso la sua grande storia d’amore.
9 Novembre 2021
di Fiorella Finelli
basta un caffè per essere felici
di t. kawaguchi
Cari amici lettori, vorreste viaggiare nel tempo?
In Giappone, in un bar color seppia, è possibile. Tuttavia, è necessario seguire queste 5 regole:
1. Le uniche persone che si possono incontrare nel passato sono quelle entrate nel caffè.
2. Qualunque cosa si faccia quando si è nel passato, non si può cambiare il presente.
3. Per tornare nel passato, bisogna sedersi solo e unicamente su una sedia particolare (non vi dico altro per non fare spoiler).

Foto di Fiorella Finelli
4. Quando si torna nel passato bisogna restare su quella sedia e non ci si può muovere.
5. C’è un limite di tempo: finché il caffè è caldo.
Voi cosa fareste? Tornereste in un momento del vostro passato, oppure rinuncereste?
“Basta un caffè per essere felici” è il titolo del secondo libro di T. Kawaguchi, sequel del romanzo “Finché il caffè è caldo”.
Prima di iniziarne la lettura, temevo che la scrittura di Kawaguchi potesse subire un mutamento rispetto al primo libro, sfortunatamente, è proprio quello che è accaduto. Mi limito a sottolineare come l’autore, a mio parere, sia stato molto stringato e frettoloso nella narrazione (cosa mi è un po’ dispiaciuta), sebbene il suo talento nel descrivere i nuovi viaggiatori mi abbia coinvolta e affascinata.
Con queste nuove storie si conclude un percorso: la ricerca della felicità. Questa costante ricerca della felicità attanaglia i nostri nuovi personaggi, che grazie al magico caffè potranno viaggiare nel tempo per tornare all’esatto momento in cui smisero di essere felici. Essi, così, potranno trovare la loro pace interiore e finalmente sentirsi liberi di essere felici e di andare avanti con le loro vite.
23 Settembre 2021
di Fiorella Finelli
chiamami col tuo nome
di andrè aciman
BUONGIORNO READERS oggi parliamo del romanzo “Chiamami col tuo nome” di André Aciman.
Il libro è diviso in quattro parti e in ognuna si affronta una fase della vita di Elio dopo la conoscenza con Oliver. Già da subito il romanzo presenta caratteri fortemente introspettivi: Elio nella prima parte del libro capisce di provare qualcosa per Oliver, facendo però fatica a comprendere cosa. Solo con il tempo il protagonista prende atto di sé e della propria personalità.

Foto di Fiorella Finelli
Non fatevi ingannare dall’apparente pesantezza delle prime pagine. In un primo momento anche io sono rimasta frenata, tuttavia, andando avanti con la lettura, mi sono ricreduta, tanto che mi son sentita catapultata in Riviera. La vicenda e la scrittura hanno conquistato il mio cuore e mi hanno teletrasportata in una dimensione nuova, dove ho visto il sentimento delicato e puro dell’amore: mi sono emozionata ed entusiasmata con i personaggi, a tal punto da rimaner più confusa di loro in alcuni momenti. Mai provate tante emozioni tutte in una volta.
Leggetelo e godetevi ogni parola, usatelo per conoscere ogni parte di voi e prendere sempre più consapevolezza di chi siete e di cosa volete. Non abbiate mai paura di provare il sentimento più bello e puro del mondo: l’amore.
21 Settembre 2021
di Fiorella Finelli
le vite nascoste dei colori
di Laura Imai Messina
Laura è una scrittrice italiana che da molti anni vive in Giappone.
In questo libro racconta la storia di Mio - figlia della famiglia Yoshida, che crea meravigliosi kimono da sposa e si occupa di vestire le spose nel loro grande giorno - e quella di Aoi - figlio di un padre e di una madre amorevoli che gestiscono un’attività di pompe funebri.
Inizialmente le loro storie vengono descritte in parallelo grazie all’alternanza dei capitoli che sono dedicati primo ad una e poi all’altro. In questo modo ci vengono presentati e descritti in maniera accurata entrambi i personaggi.

Foto di Fiorella Finelli
Mio è una bambina particolare che ha da sempre un modo tutto suo per descrivere il colore. Lei non si limita a dire “blu”, “giallo” o “rosso”, ma preferisce dire “blu ripostiglio”, “giallo castagna” oppure “rosso geranio delle dame altolocate di Kyōto”. Questo suo modo di parlare faceva infuriare la madre, ma Mio non ha mai smesso e crescendo è diventata la punta di diamante dell’agenzia di colori Pigment.
Aoi è sempre stato affascinato dalla vita e dalla natura. Si è sempre sentito a suo agio in quella piccola fessura che c’è tra la vita e la morte. Da bambino parlava con le salme e gli raccontava la sua giornata e da grande aiutò i familiari dei vari defunti in quel percorso di dolore che tutti prima o poi dobbiamo affrontare quando perdiamo qualcuno di caro.
La nostra scrittrice è un narratrice onnisciente: conosce gli avvenimenti alla perfezione e riesce a creare quella punta di fastidio che serve al lettore per andare avanti con curiosità scoprendo la magica storia dei personaggi che si intreccia e si infittisce sempre di più.
Lasciatevi travolgere dall’amore più puro, travolgente e passionale che ci sia. Perdetevi nei colori.
21 Settembre 2021
di Fiorella Finelli
finché il caffè è caldo
di t. kawaguchi
Il romanzo di Kawaguchi appartiene alla duologia formata da “Finché il caffè è caldo” e “Basta un caffè per essere felici”. In questo primo libro lo scrittore riesce a coinvolgere il lettore in ognuna delle quattro storie presenti, tutte ambientate in un bar di Tokyo in cui, grazie ad un caffè speciale, è possibile viaggiare nel tempo.
Kawaguchi ha una scrittura semplice e lineare e ha un grande talento nel creare suspense, che poi travolge il lettore lasciandolo senza parole.

Foto di Fiorella Finelli
Così facendo, chi legge non abbassa mai la concentrazione e resta invogliato nel proseguire la lettura con tanta passione. Lo stile delicato, calmo e puro di Kawaguchi ci permette di affezionarci alle vite dei personaggi e ai motivi per cui essi decidono di intraprendere questi viaggi. Piuttosto che offrire al lettore una descrizione fisica dei personaggi, l’autore preferisce concentrarsi sui loro desideri, sulle loro personalità e sulle loro emozioni, spesso contrastanti. Contrariamente alle aspettative, il romanzo non presenta pagine e pagine di descrizioni: Kawaguchi racconta sentimenti ed emozioni anche in poche e semplici righe.
Cari amici lettori, ora vi rivolgo una domanda importante: vorreste viaggiare nel tempo? I film di fantascienza ci hanno insegnato che incontrare i noi stessi del passato o del futuro o dire che si viene da un’altra epoca è severamente proibito, anche perché si potrebbero alterare gli avvenimenti. Tuttavia, in questo bar ci sono solo 5 regole, un po’ strane, ma da seguire per poter viaggiare:
1. Le uniche persone che si possono incontrare nel passato sono
quelle entrate nel caffè.
2. Qualunque cosa si faccia quando si è nel passato, non si può cambiare il presente.
3. Per tornare nel passato, bisogna sedersi solo e unicamente su
una sedia particolare (non vi dico altro per non fare spoiler).
4. Quando si torna nel passato bisogna restare su quella sedia e
non ci si può muovere.
5. C’è un limite di tempo: finché il caffè è caldo.
Voi cosa fareste? Tornereste in un momento del vostro passato?
4 Settembre 2021
di Fiorella Finelli
Il quaderno delle parole perdute
Recensione del romanzo di Pip Williams
La scrittrice, Pip Williams, attraverso una storia molto particolare dà voce alle donne povere, bistrattate e dimenticate. Lo fa con l'aiuto della protagonista, Esme, figlia di un lessicografo molto rinomato. Lui, insieme ad altri studiosi, lavora al primo dizionario della lingua inglese che verrà pubblicato in diversi volumi.
La scrittura è leggera. Grazie ad essa mi è sembrato di essere su una nuvola e di seguire la narrazione della storia dall’alto. A volte, però, il ritmo della storia mi è sembrano lento, anche se fortunatamente non ha inciso molto.

Foto di Fiorella Finelli
Questo perché questi spezzoni della narrazione non erano molto frequenti e ciò mi ha permesso di leggere il libro seguendo il mio solito ritmo di lettura.
Esme lotta per ottenere un posto nella stesura del dizionario e lo ottiene senza troppa fatica, ma essendo una ragazza curiosa e molto intelligente non ci mette molto a capire che molte parole che secondo lei dovrebbero esserci sul dizionario, invece, non ci sono.
Questo le permette di iniziare a scrivere il suo proprio dizionario dando voce e importanza alle parole delle donne povere e degli uomini umili.
I tempi cambiano, perché in tutta l'Inghilterra non si fa altro che parlare di loro: le suffragette.
Esme ne conosce una, ma è molto spaventata e non è sicura di voler intraprendere questo cammino. Quello che la frena sono gli atti che le suffragette compiono. Lei non è il tipo da farsi incatenate o che digiuna per giorni. No, lei preferisce le parole ed è proprio grazie a esse che comprende il suo ruolo in questa lotta.
11 gennaio 2022
di Fiorella Finelli
sulle tracce di jack lo squartatore
recensione del romanzo di kerri maniscalco
Kerri Maniscalco è l'autrice di “Sulle tracce di Jack lo Squartatore”.
Kerri ha un vero e proprio talento nel descrivere la società dell'epoca vittoriana, i luoghi e i personaggi.
Mi piace come conduce il lettore a porsi delle domande su ogni singolo personaggio, anche sulla protagonista stessa.

Foto di Fiorella Finelli
Lei scrive in modo brusco, ma si vede immediatamente che ogni più piccolo passaggio è stato fatto in modo tale da deviare i sospetti del lettore.
Questo libro è un giallo storico con una punta di verosimiglianza e, a differenza di molti gialli, Kerri fa una scelta (secondo me) perfetta: sceglie di fare dei capitoli corti, ma intensi e ricchi suspense.
Questo è un ottimo modo per permettere al lettore di focalizzarsi su tutti i particolari, invece di scrivere capitoli infinitamente lunghi in cui non si arriva mai ad una conclusione chiara.
La protagonista, Audrey Rose Wadwarth, è la figlia del parlamentare inglese Wadwarth; ma invece di avere la stessa ambizione di tutte le nobili donne inglesi, invece di cercare un buon partito con cui sposarsi, ha un forte desiderio di comprendere la morte. Inizia, quindi, a dissezionare cadaveri con la supervisione dello zio, professore di medicina, e del suo assistente Thomas.
La sua passione per i cadaveri si intreccia con le indagini sull'assassino seriale noto come Jack Lo Squartatore.
Lasciatevi travolgere dal sangue e dalla follia, solo così comprenderete e troverete la soluzione prima della fine del libro.
15 febbraio 2022
di Fiorella Finelli
gli scomparsi di chiardiluna
recensione del secondo volume della saga attraversaspecchi
La saga dell’ATTRAVERSASPECCHI di Christelle Dabos è composta da quattro volumi: Fidanzati dell’inverno; Gli scomparsi di Chiardiluna; La memoria di Babel; Echi in tempesta.
Il secondo volume della saga ci porta a visitare l’Arca del Polo, anzi più precisamente visitiamo Città-cielo capitale dell’Arca e luogo in cui vivono tutte le famiglie più facoltose del Polo. Proprio all’inizio, infatti, troviamo le rappresentazioni grafiche dei clan del Polo e della Città-cielo.
All’interno di questo romanzo, i personaggi hanno degli alti e bassi impressionanti e la storia comincia a contorcersi su sé stessa diventando un guazzabuglio incasinato.

Il personaggio di Ofelia non mostra significativi cambiamenti rispetto al primo volume, cosa che invece speravo di trovare. Solo nella seconda parte del libro mi è parso di scorgere alcuni miglioramenti nel suo modo di agire, nonostante essa resti sempre la damigella in pericolo che ha bisogno di essere salvata. Auspico che nel terzo volume ci sia una maturazione significativa del personaggio. Per quanto riguarda Thorn, devo ammettere che sono rimasta soddisfatta. In questo secondo volume, riesce ad analizzare i suoi sentimenti - da sempre a me chiari - per Ofelia. Piccolo desiderio: spero che la smetta di denigrare la figura femminile.
La scrittrice riesce, finalmente, a realizzare quella suspence che tentava di creare fin dall’inizio facendo fare ai nostri protagonisti un incontro inaspettato la cui conseguenza terrà il lettore col fiato sospeso fino alla fine…