primavera
raccolta di poesie

1.
Senza che me ne accorgessi
sorridevo pensandoti
ti pensavo non volendo
volevo averti accanto
ti avevo accanto e sorridevo.
Credevo che avrei perso la testa
nel vortice
e invece l’ho ritrovata
pensando di averla sempre avuta sulle spalle
2.
Ho una mappa dei ricordi
sul mio corpo
tutte le città che hai costruito con le labbra
tutti i sentieri che hai tracciato con le dita
tutti i fiumi che hai disegnato con la lingua
tutti i tesori che hai segnato con i denti
sono indelebili
visibili solo a te a me.
Se dovessi perdermi, adesso
saprei come tornare a casa
3.
Mi sei rimasto incastrato
tra le costole
e nei capelli intrecciati
Ti ritrovo
sul cuscino
appena sveglia e prima di addormentarmi
Mi compari
sul fondo della tazzina del caffè
e tra le pagine dei miei libri
Ti sento
e ti vedo
ovunque
4.
Non mi sei lontano e
non ti sono lontana
Mi trovi nell’incavo del tuo collo
Con le mani tra i tuoi capelli
Ti trovo con le mani a stringere le mie
Con le labbra a baciarmi la fronte
5.
Alle volte ti penso senza rendermene conto.
Come un’interferenza ti insinui tra pensieri che non ti riguardano.
8 febbraio 2022
di Angela Picarelli
risparmio energetico
Ho vissuto per un po' in risparmio energetico, finché non ho perso qualunque tipo di energia.
è stata una ricarica lenta, nella natura, negli sguardi fugaci, nel profumo di casa, nella luminosità del futuro, nella scrittura, che mi ha salvata.

Mostri
Sei stata l’ultima goccia
del vaso di cui tutti parlano
deludente.
E così tra tutti i miei mostri
ho traboccato.
Domenica
Il vuoto.
Ora anche Bologna è senza portici
Ballare
Poi ho scoperto un rimedio:
Ballare. C’è una grande differenza tra chi balla per scappare dal dolore e chi con il dolore balla. Così aprimmo le danze, io e il mio dolore, poi lo persi tra la folla, scoprii che potevo ballare anche senza. Smisi di sentirmi terribilmente persa, ci sarebbe sempre stata una mano per farmi fare una giravolta.
Ri-trovarsi
Mi è riesploso il cuore tra i tuoi baci,
certi amori non finiscono.
Non mi spiego come
riaccendi ogni cosa.
Mi ritrovi sempre
Ogni volta tu
A Me
Scintillo
Tra la serenità delle cose perdute
Guardati
Trasformi in sole anche la luna
21 maggio 2022
di Lucia Vignali
resti
Attraversiamo un tempo sospeso, camminando fragili e precari. Come dice Vasco Brondi: “è un superpotere essere vulnerabili” (Qui, dall’album Terra).

Foto di Pietro Generali
Passi e macerie
Al centro dell’abbandono
ci arrivi a piedi
o a dorso di mulo.
Lungo la strada
una vecchia dondola
una culla vuota
e prega una Madonna
che chissà se si ricorda di lei.
Il cuore è un rudere
che ci hanno messo al centro del corpo
sperando che ci tenga vivi,
come la stazione
nel mezzo di questa valle
dove il treno non passa.
Qui, dove il biglietto non costa,
aspetteremo il futuro
in una giornata stanca.
Carezze
Una carezza alle macerie,
al muschio che cresce
sull’abbandono,
alle briciole del mondo.
E scopri una resistenza
nelle cose flebili:
nel tuo sorriso
dopo che hai pianto,
nel filo d’erba
che spacca l’asfalto.
Al mio paese
Al mio paese
c’era un uomo.
Guardava
le vite degli altri,
raccoglieva i ricordi
dai bordi
di sentieri percorsi
con passi leggeri.
E aspettava i giorni,
le notti, i ritorni.
Ora è vecchio.
Gli restano solo
scarpe rotte,
polvere,
attese.
Ma sorride forte
quando ti vede.
1 Giugno 2021
di Samuele Abagnato
fila
Le filastrocche sono un gioco. Giocare è una cosa seria. Le filastrocche sono una cosa seria.
Signora mia…
Non esistono più
Gesù e Belzebù,
la destra e la sinistra,
il fascio e il comunista,
i poeti e i cantautori,
gli ideali ed i valori.
Quanta roba che non c’è più,
tra un po’, ti dico,
non ci sei neanche tu.
Perché se Dio è morto
anche dopo esser risorto
e se non ci son più
le mezze stagioni,
ci restano ancora
i rompicoglioni.
Cercasi
Cercasi poesia,
una poesia che mi dia
uno sguardo nell’interno,
una chiave per l’eterno,
chiuda il mondo in un verso,
squarci in due l’universo.
La cerco nel dolore
o nel tuo buon umore,
la cerco in un sorriso,
all’inferno o in paradiso
oppure al purgatorio
se sono indeciso.
Cerco al tramonto
o quando albeggia,
cerco nell’umile
e in chi s’atteggia,
ma alla fine la trovo
in una scoreggia.
La paranza (è una danza)
Di bocca in bocca
è filastrocca,
brucia le labbra,
che filascotta,
si crede brava
con filaspocchia
ma quando beve
lei filasbronza,
a camminare
poi filastorta
e si fa ingannare,
che filasciocca!
Ma m’ha tradito,
io che l’ho scritta.
Con un altro
è scappata a Ponza.
Che filastronza…

Foto di Pietro Generali
30 Ottobre 2021
di Samuele Abagnato
brodaglie
Recarsi al cuore delle cose è uno sport complicato. nuotiamo in un mare di parole, di informazioni, tutti i giorni. Ci scivolano addosso. Ora, ho deciso che crederò soltanto a cosa mi farà venire i brividi, che mi aprirà crepe nelle ossa. Cercare il meno per gioco e fare una festa con i coriandoli presi da terra.
Blaterare futuri mai visti e aspettare che accadano solo cose improbabili, fare le cose così tanto alla boia d’un Giuda da farle dannatamente bene: è questo quello che si delinea in questi mucchi di versi un po’ buttati là, un po’ vomitati, perché a 20 anni possiamo solo sperare cose che non ha mai sperato nessuno.
La danza della zuppa
Bevo da zuppe
che non si capisce niente
di mondo mischiato
e bevuto e sputato.
Non voglio essere
il mio destino
ma prendere un filo
dal gomitolo
e unire i punti più lontani
dell’enigma.
Allora i dj possono
parlare di politica,
gli intellettuali
di come si fa il ragù
e divertirsi non è mai stato
così serio.
Io, credo che
andrò a vendere
cocomeri in Piazza Maggiore
e pianterò i semi sputati
sul Crescentone:
raccoglieremo
la prossima estate.
Alla cassa di un supermercato
qualcuno canta d’amore
nel disordine
che sta dentro
ogni spicchio di vita.
Se non sconfino muoio
di noia e di vita stretta
e questo muro
ci ha rubato un po’ d’orizzonte
e un po’ di respiri.
Manifesto
Noi vogliamo
l’oltre,
ondeggiare ubriachi
vomitando storie
ai bordi
di strade di provincia,
Noi, fuori da tutto,
periferici,
perché un centro non esiste.
Noi,
che l’isola che non c’è
vogliamo trovarla
là dove era sempre stata
ma nel mondo capovolto
nessuno se n’era accorto.
Noi vogliamo
inventare sogni
e sognare
anche quelli degli altri
per poterci lamentare
che quello, no,
non era il nostro sogno.
E voi,
ci vedrete
rompere i recinti
e correre
a inseguire il nulla
perché abbiamo già tutto.
Noi,
troppo liberi
per accorgerci di esserlo,
vogliamo solo,
con il vento sulla faccia,
danzare sul cadavere
della Morte
facendo la linguaccia.
Numeri 10
Il Sole splende alto
sui nostri giorni grigi.
Ma è questo il momento migliore,
perché è ora
che siamo nel mondo.
Su questo campo
di erba e zolle
dissodate dai tacchetti
lanciamo sfere
o altri pianeti
di un sistema minore,
e poi lo stop a seguire
verso la porta
degli inferi.
Senza fretta
Caronte aspetta
perché sa che arriviamo.
È scuro il futuro?
Qualcuno dirà
che è solo nebbia.
Ma tu pensa
che Cristo è già morto
e non ci ha salvato
e ancora siamo persi
nella palude
per non retrocedere
da questo campionato
che non abbiamo scelto.
Non ci resta che:
lenire gli affanni
dei nostri compagni
e inventare,
dietro le punte,
un pallone che filtra
come un lampo di gioia,
come un guizzo di luce.
E diremo a Caronte
che il legno lo guidano,
una volta sconfitti,
i giocolieri
e i trequartisti.

Foto di Pietro Generali
19 Ottobre 2021
di Samuele Abagnato
il gioco del minimo
Scarabeo
Gioco
da tavolo o aiuole,
tra lettere o erba,
io, nero alla vista
incastro parole
appallottolo merda
anche quella d’artista.
Michelangelo
Scritto poesia
tolto parole
rimasto elenco.
Tolto ancora
rimasto niente.
Però
arte è levare.
Un poeta
Sveste versi
nudi,
carne che toglie
fino al cuore:
vuol vedere
pulsare
della vita
il problema.
Non lo risolve.
Ma spera.

29 Giugno 2021
di Samuele Abagnato
essere umani
Siamo tutti diversi l'uno dall'altro, ma una cosa ci accomuna: l'essere umani

Essere umani
Godersi ogni momento, ogni emozione
Guardarsi allo specchio e sorridere
Avere voglia di fare e di imparare
Avere passioni e interessi
Aprire la propria mente
Ridere a crepapelle
Avere coraggio
Essere curiosi
Aiutare
Amare
Essere umani
Urlare
Piangere
Imprecare
Essere vulnerabili
Sentirsi inadeguati
Sentirsi soli, abbandonati
Sbagliare mille, cento volte
Mettersi a nudo davanti agli altri
Aver bisogno di un aiuto per rialzarsi
Cadere e cadere ancora, sempre più giù
Temporale
Insonorizzate dalle nuvole delle mie paure
liberate dalla pioggia delle mie lacrime
mosse dal vento dei miei pensieri
incessanti
le mie urla
le mie parole
le mie imprecazioni
come fosse un temporale estivo
Tempo per te
L'importanza di prenderci del tempo con noi stessi
Per capire chi siamo
Per capire cosa vogliamo
Per riscoprirci dopo esserci odiati
Per ritrovarci dopo uno smarrimento
4 Maggio 2021
di Maristella Calabrese
perdono
Il perdono più che un atto di fiducia verso l'altro è un gesto di pace verso sé stessi

Perdonare≠dimenticare
Per perdonare ci vuole
coraggio
Per dimenticare ci vuole
la morte
In un cassetto
Quando perdoni qualcuno
scegli di volerti bene
Di chiudere in un cassetto
il tuo dolore
Per fare in modo che
al primo posto ci sia
la tua tranquillità
Costo
Il costo della rabbia
Che brucia dentro
E infiamma
L'anima e
Il cuore è
Talvolta
Più alto
Del costo
Del perdono che
Come una carezza
Lenisce tutte le ferite